Il termine latino ha la sua traduzione italiana in “fonte degli onori” che si riferisce al legittimo diritto che ha un Capo di Stato, di una Chiesa o di una Casa Reale Sovrana o ex Sovrana, di insignire persone con titoli nobiliari, o cavallereschi.
I soggetti che hanno questa prerogativa sono: il Capo di uno Stato, un Monarca, il Capo di una Chiesa (Papa, Patriarca ..) il Capo di una Casa Reale Sovrana non debellata. Questi e solo questi dispongono della fons honorum. Spero di essere stato esaustivo seppur nella estrema sintesi.
Assolutamente no. La fons honorum può essere tramandata da padre in figlio all’infinito e si eredita jus sanguinis, cioè per trasmissione sin dalla nascita, nelle famiglie che hanno regnato su dei territori dai quali, anche se hanno perso il comando, resta legittima la facoltà di poter conferire titoli nobiliari e cavallereschi all’infinito per se e per i propri discendenti.
La fons honorum non può assolutamente essere concessa a una terza persona, ne parla il diritto nobiliare e vi sono sentenze di Cassazione che confermano quanto appena affermato.
Diversamente la fons honorum può essere delegata, di volta in volta, nel caso in cui il Capo dell’Ordine, per motivi di salute o personali, non possa essere presente al momento dell’investitura.
Il Nostro Ordine con questa denominazione e con questo stemma è l’unico legittimo che discende dalla storia in quanto ha mantenuto la sua matrice ecumenica ed ha la fons honorum (fonte degli onori) conferita dal suo Principe Reale Protettore dell’Ordine nonché Capo di Nome e d’Arme della Reale Casa Sovrana dei Paterno Castello di Carcaci. Tutti gli altri a quanto ci consta sono associazioni con fini più o meno nobili, ma il cui titolo non è araldicamente riconosciuto da nessuno, in primis per la legittimità e continuità della storia ed il secondo, non per ordine di importanza, ma per mancanza della fons honorum.
Spesso in questi pseudo Ordini viene conferito il “grado” e non il “titolo” di Cavaliere per non incorrere nelle maglie della giustizia, oppure viene esposta come fons honorum una Casa Reale di cui non si ha conoscenza o storia araldica, oppure è stata costruita ad arte non pensando che “reali bisogna esserlo di nascita” e non di adozione o di concessione.
Un Ordine regolare è tale quando: a) ha una storia ed una tradizione tramandata nel tempo senza soluzione di continuità, b) quando i legittimi rappresentanti hanno fons honorum ineccepibile e documentabile, c) quando il sodalizio in questione dispone di un’ampia e documentata attività, d) quando è in possesso di accreditamenti (eccetto gli Ordini Statali e della Santa Sede), quando è ben strutturato, organizzato e presente in tutti i territori, in poche parole ha la rappresentanza e la rappresentatività.
Il Nostro Ordine ha finalità filantropiche e caritatevoli come potrà vedere dal sito. Siamo strutturati in Priorati con Commende sottostanti. Il lavoro è tipicamente territoriale in quanto ogni Commenda ed ogni Priorato struttura la propria progettualità a beneficio del territorio in cui vive andando a dare sostegno diretto o indiretto a tutti coloro che hanno affinità con la Nostra missione.
Purtroppo il Nostro Ordine è il più imitato e oggetto di plagio, ciò deriva dalla Nostra autorevolezza e legittimità per ciò che siamo, per quanto facciamo e rappresentiamo; se cosi non fosse, nessuno si prenderebbe la briga di copiare imitare o plagiare le Nostre insegne e quant’altro. La fons honorum è la prima garanzia di sicurezza e serietà, la seconda sta nel portatore della fons honorum che nel caso di una Real Casa la jus honorum deve essere inoppugnabile ed il Sovrano deve essere di nascita Reale e non di adozione o di “acquisto in concessione” Nel caso in specie ci sono Ordini che vantano una fons honorum concessa da parte di presunti Sovrani, Imperatori ecc. la cui vera nobiltà di nascita e le cui patenti araldiche sono discutibili per non dire altro, in quanto spetta alla Magistratura fare luce su tale condotta; poi esistono i mitomani, gli approfittatori gli amanti delle patacche, taluni espulsi dai vari Ordini che per tale patologia o per altri fini contrari alla Fede Cristiana ed alle costituzioni cavalleresche hanno deciso di appropriarsi della Nostra storia ed insegne andando a caccia di presunti sovrani del “regno di nessuno” portatori di una fons honorum inesistente, nella fantasiosa convinzione di dare validità ai Titoli cavallereschi ed attirare a se persone per bene, animate da Spirito di Carità e Solidarietà e pertanto meritevoli di essere insigniti.
Pertanto a conclusione di quanto sopra: L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme –Cavalieri di Malta-( Ordine non nazionale) è l’unico vero, legittimo e legittimato al conferimento di titoli nobiliari e cavallereschi, in virtù della Fons Honorum in capo alla Real Casa Paternò Castello di Valencia e Sardegna il cui il Capo di Nome e d’Arme è S.A.R. Don Thorbjorn Paternò Castello Guttadauro di Valencia d’Ayerbe d’Aragona di Carcaci e d’Emmanuel, Principe Protettore e Gran Maestro dell’Ordine.
Il Nostro è un Ordine Cristiano Ecumenico e sulla dottrina della Fede fonda la sua essenza, di cui il Principe Protettore e Gran Maestro dell’Ordine ne è portatore e custode in seno allo stesso. Tutte le cerimonie di investitura avvengono in Chiesa ed il giuramento di un Cavaliere viene fatto davanti a Dio giurando sulla Bibbia. Comprenderà a questo punto come una persona atea, pur con il dovuto rispetto ed onore, non potrebbe aderire all’Ordine manifestando i suoi voti, ma solo operare con Esso a latere, per tutte le attività filantropiche solidaristiche e caritatevoli.
L’Ordine è Cristiano ed il braccio della cristianità è composto dai Cattolici Romani, dagli Ortodossi e dai Protestanti ed è per quello che viene definito, come la prassi vuole, Ecumenico.
I titoli Cavallereschi sono validi e legittimi laddove in primis chi li attribuisce ha la fons honorum (fonte degli onori) prerogativa imprescindibile di un Capo di Stato, del Capo di una Chiesa, o del Capo di una Casa Reale Sovrana; in seconda istanza, nel caso di una Real Casa, bisogna accertarsi che il Capo di Nome e d’Arme sia nobile Jus sanguinis ( per diritto di sangue)e non per adozione o addirittura per concessione di tale diritto, dato che esso è in capo ai soli nobili di sangue e quindi, detta in parole povere, di nobiltà nativa e non dativa.
L’Ordine è Suddiviso in Gran Priorati nazionali, in Priorati Regionali e sottostanti ad essi ci sono le Commende, formate da Cavalieri e Dame.
Ci sarebbe molto da scrivere su questo argomento su cui verte la disputa, non animata da Noi certamente in quanto per Noi è un fatto assodato essere i legittimi custodi e portatori della storia. In sintesi: sino al 1803 l’Ordine era ecumenico ed unito sia ad Oriente che ad Occidente ma, per volontà del Papato, si creò uno scisma da cui nacque il POM (Pontificio Ordine Maltese) che successivamente assunse la denominazione S.M.O.M. (Sovrano Militare Ordine di Malta) Ordine puramente Pontificio. Il neo costituito Ordine ha rotto la matrice ecumenica aprendosi solo ai cattolici romani e quindi in contrasto con la tradizione, anche per quanto attiene le Costituzioni, cosa che Noi abbiamo sempre mantenuto nella sua essenza, nella sua forma e con un Principe Protettore.
Gli Ordini Cavallereschi di collazione si riferiscono direttamente a un patrimonio cavalleresco appartenente direttamente a una Casa Sovrana o Ex Sovrana.
Appartengono alla categoria degli Ordini Dinastici quelli che appartengono al patrimonio araldico di una dinastia Sovrana o Ex Sovrana i quali possono concedere titoli onorifici, cavallereschi e nobiliari dei propri Ordini.
Le costituzioni dell’Ordine regolano i rapporti fra i Cavalieri, le Dame e la sua gerarchia. Esse indicano le regole etico-morali di comportamento dentro e fuori dall’Ordine, che un Cavaliere o Dama deve osservare. Alla base di tutto “lo scritto” c’è il “non scritto” ovvero non avere fini reconditi abbietti, avere buon senso e praticare le virtù che caratterizzano la croce bianca maltese a otto punte che portiamo sulla spalla sinistra del Nostro mantello e sulle Nostre decorazioni. Le 8 punte della Croce Maltese rappresentano le Beatitudini ed a quelle, primariamente, ispiriamo ogni Nostro pensiero e comportamento.
Sono sempre le regole del buon senso ad ispirare la libera uscita di un Cavaliere o Dama. Non ci sono ne vincoli, ne penali, ma solo un semplice scritto ove si preannuncia con garbo ed educazione tale decisione e le eventuali motivazioni al fine di comprendere a fondo le ragioni, in quanto è per Noi causa di dispiacere perdere Nostri Cavalieri.
Non c’è un obbligo ben preciso di partecipazione all’Ordine, perché la costrizione è contraria allo spirito cavalleresco. Il senso di responsabilità deve fare la sua parte nel poter dedicare, nei limiti del proprio tempo, la propria opera a beneficio di coloro a cui l’Ordine si rivolge per le varie opere di sostegno e solidarietà. La festa patronale del 24 giugno dedicata al Nostro Santo protettore Giovanni il Battista è un atto spirituale dovuto e non obbligatorio poiché ne Dio né i Santi ci obbligano ad amarli e venerarli.