Belmonte Calabro, CS, 21 Agosto 2023
Con il Patrocinio di S.A.R. Don Thorbjorn Paternò Castello dei Duchi di Cárcaci, Principi di Emmanuel, Ayerbe, Valencia ed Aragona, prosegue il filone culturale delle attività dell’Ordine, specialmente nel Priorato di Calabria, che sta favorendo il recupero del patrimonio artistico del territorio, ricco di storia e di tradizioni legate all’Ordine.
Una menzione particolare, infatti, va fatta per Belmonte Calabro, nella provincia di Cosenza, che affaccia sul Tirreno, antica roccaforte Aragonese e crocevia e baluardo di eserciti e commerci, costruito nel 1270 da Drogone di Beaumont, da cui ne ha ripreso il nome.
Il paese medioevale, che annovera nella sua storia ben quattro Cavalieri del nostro Ordine di San Giovanni
– Jacopo di Tarsia, Signore capostipite dei futuri Baroni di Belmonte (1276, Priore di Messina e Barletta)
– Daniele Ravaschieri, Principe e Barone di Belmonte (1636)
– Bonanno Barone, Cavaliere di Giustizia (1859)
– Luca Caruso, S.E. Grande Ufficiale – Priore di Calabria (2021) di famiglia Belmontese
mantenne fedeltà al Regno Aragonese di Sicilia, ricevendone influenze artistiche e culturali.
Sono presenti infatti Tele di pregiatissima fattura, una delle quali, l’Annunciata, è attribuita recentemente ad Antonello da Messina (1468); sono presenti inoltre tele di scuola napoletana del Menzele (1777) e di Francesco Basile (1794).
È stata quindi la presenza dell’Ordine in Calabria il filo conduttore che ha guidato l’interesse e le intenzioni del suo Priore, S.E. il Cav. Grand’Ufficiale Luca Caruso, con l’approvazione ed il supporto del Gran Priore d’Italia il Cav di Gran Croce S.E. Don Giancarlo Drosi di Gibellina, nel far realizzare le opere di restauro del portale Maggiore della Collegiata dell’Assunta, già oggetto di attenzioni da parte dell’Ordine per la cura delle tele del Menzele e del Basile.
L’attività di ripristino del Portale, conclusasi a fine luglio, ha consentito di riportare alla luce una antica iscrizione che retrodata al 1499 quella che si pensava fosse una tardo-cinquecentesca ristrutturazione a funzione di Chiesa di un antico plesso pre-esistente destinato alle danze del Castello, avvalorando quindi la tesi che l’opera attribuita ad Antonello Da Messina lo sia effettivamente, essendo coevi.
Alla conferenza organizzata per l’occasione hanno preso parola per il Dott. Ruggieri, della Soprintendenza dei Beni Culturali, il Sindaco di Belmonte Ing. Roberto Veltri, il parroco Don Giuseppe Belcastro, la Dott.ssa Stefania Bosco, che ha curato il progetto di restauro, esperta d’arte e diagnosta dell’UniCal, Domenico Papalia, maestro restauratore e scultore, il Presidente dell’Associazione Arte e Bellezza presente ed attiva sul territorio, il Dott. Filippo A. Verre, il Priore di Calabria del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme S.E. Cav. Grand’Ufficiale Luca Caruso, moderati dalla Dott.sa Olinda Suriano, Presidente del Rotary Club di Amantea (CS).
Si sono mostrate alla Comunità del paese – raccolta in gran numero per l’occasione – le importantissime scoperte ottenute: il rinvenimento di un pre-esistente e adesso finalmente visibile primo portale datato al tardo 1200 (in linea con la fondazione di Belmonte quindi), i misteri legati ai simboli sinistramente esoterici (Trisceli siciliani con movimenti atipici) presenti sul Portale, di enorme valore storico ed artistico, e il profondo lavoro di contenimento e ancoraggio della struttura altrimenti destinata a cadere rovinosamente.
Alla conferenza hanno partecipato, in rappresentanza dell’Ordine, la Dama Giorgia Mandolini, la Dama Simona Gianni, il Paggio Francesco Caruso, che al termine della relazione hanno “svelato” il Portale Maggiore – con la Cerimonia del Drappo pensata per l’occasione – all’ammirazione dei presenti.
Verrà apposta a perenne memoria una targa all’interno della Collegiata recante il ricordo dei lavori, a gloria dell’Ordine e del Priorato di Calabria, segno che le attività dei singoli Priorati e delle Commende possono accrescere la Gloria e le Opere dell’Ordine.
Pro Fide, Pro Utilitate Hominum